Diffida Coina ASL Ligure: non spetta all’infermiere la distribuzione del vitto anche se non è presente il personale di supporto OSS

 

Al Coina è pervenuta l’ennesima segnalazione di un abuso, oltre che una violazione, dove per sopperire alle solite carenze delle figure di supporto, l’infermiere “tutto fare”, deve distribuire la colazione, il pranzo e la cena, secondo quanto previsto da procedure aziendali o fantomatici ordini di servizio da parte dei Dirigenti Infermieristici.

E’ il caso pervenuto al Coina, in cui una ASL Ligure è stata emanata una procedura, non del tutto chiara, dove spetterebbe all’infermiere la distribuzione del vitto. Il Coina ha immediatamente scritto una diffida alla ASL Ligure, invitandola a rivedere la procedura aziendale la quale, oltre a non rispettare le mansioni proprie dell’infermiere, lede l’immagine della professione stessa, ricordando che già lo scorso anno, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma si era espresso, a firma della Presidente A. Pulimeno, nonché VicePresidente FNOPI, sullo stesso argomento.

Nella lettera dell’Ordine degli Infermieri di Roma la Presidente A. Pulimeno ribadiva che: “nello specifico, se rientri o meno nelle attività proprie dell’Infermiere quella relativa alla somministrazione di materiale alimentare, Vi rappresentiamo quanto segue. Come oramai ben noto, la figura dell’Operatore Socio Sanitario (OSS) — figura di supporto all’infermiere — è stata disciplinata tramite l’Accordo stipulato tra Stato e Regioni del 22 febbraio 2001. In particolare, l’art. 1 del predetto accordo definisce l’operatore socio —sanitario come colui che, a seguito dell’attestato di qualifica, svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario.

Per quanto qui interessa, rientra tra le competenze tecniche dell’OSS quella di collaborare con l’utente e la sua famiglia nella preparazione e/o aiuto all’assunzione dei pasti (allegato B all’accordo del 22 febbraio 2001). L’infermiere, dall’altro lato, è il responsabile dell’assistenza generale infermieristica ed è colui che, tra l’altro, pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico, contribuendo alla formazione del personale di supporto (Decreto 14 settembre 1994, n. 739). Pertanto l’OSS dovrà occuparsi del trasporto e delle somministrazione del vitto e dovrà assistere i degenti nelle preparazione e nella assunzione del pasto. Al termine della somministrazione, l’OSS dovrà riferire all’infermiere eventuali complicanze e/o difficoltà che ha eventualmente riscontrato durante la somministrazione di pasti.

La risposta della ASL Ligure fatta pervenire al Coina conferma che non spetta all’infermiere la distribuzione del vitto, evidenziando che nella suddetta ASL le mansioni vengono rispettate. Di questo non possiamo avere la certezza, ma apprezziamo che nella risposta vi sia chiaramente indicato che dette mansioni, ovvero la distribuzione del vitto, non rientrano tra quelle infermieristiche.

Di seguito riportiamo la risposta dell’ASL Ligure

 

Oggetto: Diffida I.O. Modalità di prenotazione e distribuzione dei pasti e verifica del servizio di ristorazione nelle strutture sanitarie Rev. 5/11.07 .2018

In esito alla nota pec prot. n. 0005301 del 25/01/2019 , di pari oggetto, si rappresenta quanto segue:

  • per effetto del combinato disposto della L. n. 42/1999 e del D.M. n. 739/1994 (art. 1 comma 1) l’infermiere è il professionista sanitario che, in possesso del diploma universi­tario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza ge­nerale infermieristica;

  • l’art. 3 del Codice Deontologico della professione infermieristica, approvato dalla F.N.O.P.I. il 10/01/2009 e dal Consiglio Nazionale dei Collegi Ipasvi il 17/01/2009, recita che “La responsabilità dell’infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto delle vita, della salute, delle libertà e della dignità dell’individuo“;

  • Per quanto attiene alla distribuzione e somministrazione dei pasti ai degenti, l’infermiere ne è “responsabile”, secondo l’ambito descritto dalla succitata normativa. In conformità a tale principio, mai è stato disposto da questa Azienda, in protocolli operativi e\o linee guida, che gli infermieri, in assenza di personale O.S.S., debbano ordinariamente occuparsi in prima persona del ritiro dei vassoi e\o del riordino delle stanze; 

  • nello specifico, il Protocollo operativo datato 11/07/2018, citato da codesta Organizzazione Sindacale, non reca al punto 5.5. alcuna disposizione nel senso da Voi asserito; 

  • è peraltro evidente che l’infermiere deve in ogni caso vigilare in modo diretto sulle incombenze materiali di norma spettanti al personale O.S.S. e che, nell’ambito di detta attività di vigilanza, possa ravvisare la necessità/opportunità di interventi diretti a tutela dei pazienti, senza che ciò configuri in alcun modo ipotesi di “demansionamento”.

Sulla base delle suesposte considerazioni, si ribadisce che all’interno della scrivente Azienda, le mansioni svolte dal personale appartenente ai corrispettivi profili professionali rispettano le vigenti normative di legge e\o contratto collettivo nazionale.

Distinti saluti. 

Il Direttore Generale

La Redazione CoinaNews