Il COINA contro il demansionamento: diffida la Fondazione Policlinico Gemelli dal sostituire le malattie e ferie degli OSS con gli infermieri.

Il Coina in data 14 marzo 2019 ha inviato alla Fondazione Policlinico A. Gemelli l’ennesima lettera sull’inadeguato utilizzo della figura infermieristica.

L’obiettivo di tale lettera era di far presente quanto l’intercambiabilità nel turno di sostituzione tra figure professionali (quali l’infermiere) e le figure di supporto (es. OSS) vada a ledere non solo l’immagine del professionista ma anche e soprattutto quella dell’Ente.

Le assegnazioni di “mansioni”, sostanzialmente diverse ed estranee al profilo di appartenenza e sono in contraddizione con quanto previsto dalle attuali normative in ambito di responsabilità (basti pensare alla responsabilità attribuita agli esercenti le professioni sanitarie, n.d.r.), Questa malpractice, cioè la sostituzione delle ferie o malattie del personale di supporto OSS con gli infermieri, sta sotto livellando la professionalità degli infermieri.

Questa disposizione organizzativa si scontra con quella di introdurre figure come i bed/care o case manager, intrapresa dalla FPG.

Non si tratta di casi eccezionali o temporanei, ma di interi turni dove l’infermiere svolge compiti propri della mansione dell’OSS, ovvero distribuzione colazioni, ritiro e riordino vassoi, rifacimento letto semplice e assistenza diretta con mansioni igienico domestico alberghiere.

Tutto questo è dovuto al fatto che la dotazione organica del personale OSS, non è sufficiente a garantire al personale stesso di poter usufruire delle ferie, permessi, congedi e coprire eventuali malattie. Cosi la FPG per sopperire a questa grave carenza utilizza il personale infermieristico, che invece di far fronte alle ferie, permessi o congedi dei colleghi, è utilizzato indiscretamente per sostituire figure lontane dal proprio profilo e ruolo.

Allora ci si chiede: “per il Policlinico Gemelli, o forse è più corretto dire, per chi rappresenta i vertici della nostra professione (Dirigenti SITRA dirigenti infermieristici) la figura dell’infermiere e degli OSS sono sovrapponibili???” Tale ipotesi la vogliamo escludere a priori poiché non è nostra intenzione pensare e credere a questa ipotesi.

Nell’articolo del Coina “Demansionamento infermieristico: la causa è nella scarsa conoscenza delle normativa” si affermava che tutto questo era perpetrato da Aziende con la compiacenze dei Dirigenti Infermieristici. Ad oggi ci viene da pensare che forse la “malpractice” asseconda anche necessità di Bilancio Economico a discapito della dignità del professionista?

Il Coina, non più tardi di un mese fa, in previsione dell’inserimento di nuovi OSS, aveva inviato una lettera con la quale si chiedeva all’amministrazione del Policlinico Gemelli di integrare l’attuale organico presente nelle poche UU.OO. invece di distribuirlo a macchia di leopardo, che di fatto non risolve la grave situazione di Demansionamento Infermieristico e non porta miglioramenti all’assistenza del paziente.

Lettera del Coina:

Nell’ultimo incontro della Commissione OSS, nel quale si è palesato che gli OSS, che usciranno dal Corso di Formazione in atto, non saranno inseriti nelle UU.OO, ad integrazione dell’attuale organico, ma saranno collocati in nuove UU.OO. ivi comprese Sale Operatorie e Ambulatori.

Questa O.S. non può esimersi dal manifestare la propria contrarietà a questa disposizione, che non fa altro che aggravare la già carente presenza di  figure di supporto nelle UU.OO., che sono ben al di sotto, numericamente parlando, da quanto stabilito dalla Regione Lazio con la DCA 8/2011 e la Nota N. 259999/2015. Inoltre gli OSS sono mal distribuiti sui turni h. 24 e ridotti, se non mancanti, il sabato, la domenica e i giorni festivi (come si evince dalle matrici dei turni). 

Tale gestione ricade sull’infermiere che si trova costretto a sopperire a mansioni (molto spesso non occasionali, ma di prassi) non legislativamente proprie, con la conseguenza di un continuo demansionamento di quest’ultimo.

Il COINA riporta all’attenzione come il Professionista Infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica ed è portatore di una posizione di garanzia nei confronti dei pazienti affidati alle sue cure. Questa posizione di protezione/garanzia può e deve essere svolta al massimo, anche attraverso operatori di supporti i quali dispensano di alcune mansioni alberghiere i professionisti in argomento e facilitano in tal maniera la vera funzione degli stessi. Di questo l’Azienda se ne deve far carico in quanto prima responsabile di un giusto equilibrio di distribuzione di tutto il personale in base alle proprie professionalità e mansioni. 

Gli infermieri, come i medici, sono tenutari di una posizione di garanzia nei confronti del paziente ed hanno il dovere di mettere in atto tutte le pratiche necessarie per assicurare la tutela della salute, come ha avuto modo di confermare la Corte di Cassazione con la sentenza n° 9638/2000.

L’inserimento del personale di supporto negli ultimi tre anni da parte dell’Amministrazione, non ha fatto altro che aggravare una già evidente carenza di personale di Assistenza in toto, visto che gli OSS inseriti, non sono stati sufficienti a “liberare” il personale infermieristico, da tutte quelle mansioni subordinate al personale di supporto, aumentando enormemente i carichi assistenziali dell’infermiere che, di fatto, ha continuato a svolgere mansioni inferiori e con una riduzione di organico legata all’inserimento impreciso e incompleto dell’OSS.

Con la presente questa O.S. ribadisce la contrarietà al modus operandi dell’azienda e chiede l’inserimento dei neo OSS nelle UU.OO. ad integrare la dotazione organica carente e/o assente di tale figura.

Inoltre la scrivente non può che essere contraria e respingere in toto la metodica utilizzata dal SITRA di sostituire le assenze del personale OSS (ove presente) con il personale infermieristico (più volte denunciato), dequalificando in modo non accettabile la professionalità e l’immagine dell’infermiere.

La nostra O.S, anche se in disaccordo con l’attuale o futura disposizione delle figure di supporto, rimane aperta ad un confronto con l’Amministrazione, che esuli dal tavolo tecnico in corso, il quale non ha portato a risultati concreti e risolutivi.

Come si desume dalla lettera riportata il nostro obbiettivo era di collaborare come O.S di esercenti della professione sanitaria ad evidenziare le criticità di una distribuzione a macchia di leopardo degli OSS. Trovando una soluzione idonea ad risaltare non solo la nostra professione, ma anche l’immagine dell’ente a cui apparteniamo.

La FPG si sta proiettando verso il futuro della sanità, bed/care/case manager e molto di più, ma non deve più accettare un livellamento verso il basso di chi, esercente delle professioni sanitarie è direttamente e attivamente partecipe a tale evoluzione.

Il Direttivo Aziendale Coina

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