Pagamento straordinario e consegna infermieristica

Per noi infermieri l’obbligo al doppio turno è routine, ma altrettanto arduo è il pagamento dello stesso. Non è il caso specifico della nostra azienda, la quale di frequente paga lo straordinario “doppio turno”, ma è comunque restia nel pagamento del “prolungamento orario” e “consegna infermieristica”.

E’ lavoro straordinario è quello prestato oltre il normale orario di lavoro e come tale non può e non deve essere programmato giorni prima (art. 59 co. 1 CCL) .

Il ricorso al lavoro straordinario deve essere contenuto ed è ammesso solo con “ordine di servizio.” Comunque non deve superare la 13 di lavoro giornaliero come sancisce la legge ( art. 7 co. 1 D.Lg. 66/2003), con gli ovvi rischi legalmente connessi.

Permane il problema peculiare di Noi Infermieri del pagamento del “prolungamento orario” e ”indennità di consegna”, anche se sottostà alle disposizioni dei vari preposti.

L’indennità di consegna è stata istituita nel 1991 con un accordo tra sindacati e amministrazione. Accordo sancito tra O.O.S.S. non di matrice infermieristica, le quali non conoscendo le specificità di un lavoro assistenziale hanno commesso l’errore grossolano di rendere l’accordo non fruibile a tutti.

Nello specifico, l’errore nasce nel aver scritto e convenuto che l’indennità di consegna viene erogata solo al personale che lavora sui tre turni, invece di sottoscrivere che tale identità aspetta a tutti coloro che prestano servizio nei reparti di degenza

La domanda da porci è: “Perché nei reparti ci sono solo infermieri che fanno tre turni???

Ecco il perché gli infermieri che lavorano su due turni o un turno solo, non viene pagata l’indennità di consegna.

Il Coina ha fatto presente questa anomalia, ma evidentemente per l’amministrazione la modifica di questo accordo ha un riscontro antieconomico e non si è mai resa disponibile ad un riesame dello stesso.

Il Coina come rappresentante delle Professioni Sanitarie continua a battersi per questa modifica inserendola nelle proposte per il nuovo contratto di lavoro.

Ma allora come farsi pagare la mezz’ora che ogni giorno lavoriamo in più, dal momento che non ci viene pagato neanche il tempo tuta??

Semplice… basta confermare l’anomalia dell’orario di lavoro su Hr-WorkFlow richiedendo 30 minuti in pagamento sotto la voce prolungamento orario. Sottoscrivendo la motivazione della richiesta dello stesso con le seguenti voci: “prolungamento orario per esigenze di servizio, cambio a vista e consegna infermieristica“. Ovviamente se i 30 minuti sono effettivamente lavorati.

Se lo straordinario non viene confermato dal Preposto, chiedere per iscritto il motivo del diniego. In caso di mancata risposta presentare la stampa del mancato pagamento all’ufficio del personale, informando la propria sigla sindacale.

Nell’attesa del nuovo contratto di lavoro e del riconoscimento del tempo tuta facciamoci rispettare il nostro lavoro svolto da un professionista ma pagato come un operaio. 

La segreteria COINA

Fonti:

Normattiva

CCL UCSC

Accordo 1991 indennità di consegna