Scopriamo la differenze tra i vari tipi di Mascherine DPI che utilizzano gli Operatori Sanitari

In questi giorni tra gli Operatori Sanitari si stanno evidenziando due tipi di problematiche legate all’utilizzo dei Dispostivi di Protezione Individuale:

la carenza dei Dispositivi Individuale di Protezione [LEGGI];

– la capacità di protezione tra i vari tipi di Mascherina di Protezione.

Con l’ultimo DL n. 6 del 2 marzo 2020, specifica all’art. 34 comma 3: “in relazione all’emergenza di cui al presente decreto-legge, consente, in coerenza con le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità [LEGGI] ed in conformità alle attuali evidenze scientifiche, il ricorso alle mascherine chirurgiche quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari…”

Da questo documento nascono le perplessità di molti colleghi, che si sono ritrovati ad usare un tipo di mascherina (quella chirurgica), che fino a qualche tempo fa veniva indicata come non idonea alla protezione da virus, preferendo la mascherina FFP3.

L’OMS infatti (come si legge dal documento) non indica come equivalenti le mascherine chirurgiche alle FFP3, ma che in mancanza di tale presidio primario, si possono usare le mascherine chirurgiche nei casi sospetti o positivi quando non si genera aerosol da procedure.

Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha rimosso il documento “WHO. Clinical management of severe acute respiratory infection when Novel coronavirus (2019-nCoV) infection is suspected: Interim Guidance.” perché non allineato con le raccomandazioni ECDC e CDC sulla protezione degli Operatori Sanitari [LEGGI].

Le mascherine attualmente in uso ad oggi sono sostanzialmente 3: Mascherina Chirurgica, FFP3 e FFP2. 

La mascherina chirurgica è un Dispositivo Medico, comunemente usata in sanità ed è formata da un insieme di strati di tessuto-non-tessuto che formano una barriera impenetrabile alle goccioline liquide ma permeabile all’aria, e tipicamente viene agganciata alle orecchie con una piccola banda elastica o legata con due cordoncini. Essendo una mascherina di tipo semplice, anche la protezione sembra non del tutto completa. Il problema sostanziale è legato al fatto che non aderisce perfettamente al volto di chi la indossa, e lascia dunque delle fessure attraverso cui il virus potrebbe passare. Questo genere di mascherina è stata concepita soprattutto per proteggere non chi la sta indossando, ma le persone che stanno intorno.

Mascherina FFP3 è un dispositivo di protezione individuale più sofisticato, certificato per riuscire a filtrare almeno il 95% delle particelle sospese nell’aria, inclusa l’eventuale presenza del virus. Al contrario della mascherina chirurgica, il modello FFP3 permette un aderenza al viso molto più stabile, ma rende più difficoltoso il passaggio dei flussi d’aria, quindi può essere fastidioso o problematico da indossare per chi abbia disfunzioni respiratorie o manifesti già sintomi alle vie aree.

Mascherina FFP2 invece garantisce protezione fino all’89% mentre le FFP1 fino al 75%, con prestazioni ovviamente inferiori.

Perchè il Decreto Legge, le Ordinanze Regionali e le linee guida indicano come sicure le Mascherine Chirurgiche??

Cominciamo con il dire che le Mascherine Chirurgiche, secondo le linee guida, sono indicate solamente per i pazienti sospetti e positivi ma che non prevedono manovre invasive a rischio come ad esempio broncoscopie. In questi ultimi casi si dovranno usare le mascherine FFP3.

La motivazione di questa revisione del loro utilizzo è legata ad alcuni studi pubblicati su riviste scientifiche come quelle su PubMed.

In una revisione condotta nel 2016 [LEGGI] evidenzia che non c’è certezza che le Mascherine FFP3 siano davvero più efficaci rispetto alle più modeste mascherine chirurgiche, almeno per quanto riguarda la protezione del personale sanitario da una malattia virale come l’influenza.

Un altro studio del 2017 [LEGGI] poi, ha confermato lo stesso risultato, mostrando una maggior efficacia delle maschere FFP3 solo nel caso delle patologie di origine batterica, mentre non ha riscontrato differenze di performance per le malattie virali. Già nel 2011 [LEGGIsi era visto che le FFP3 non sono migliori delle mascherine chirurgiche, e che mediamente hanno un costo molto più elevato.

Quello che emerge dagli studi presentati è che l’uso di Mascherine Chirurgiche, ben adese al viso, possono essere anche utilizzate per casi sospetti o positivi, ma che non prevedono manovre invasive o in soggetti fortemente sintomatici, mentre in tutti gli altri casi di soggetti positivi è francamente consigliato l’uso di mascherine FFP3.

La durata delle mascherine FFP3 (FFP2 e FFP1) dipende dalla dicitura presente in ogni mascherina. Se è presente la dicitura FFP3 NR la sua durata è di circa 8 ore, mentre se è presente la dicitura FFP3 R sono invece riutilizzabili più volte [LEGGI].

Possiamo dunque dire che le mascherine FFP3 offrono comunque una migliore sicurezza (soprattutto di aderenza al viso), anche se gli studi sopradescritti non ne danno certezza.

Ricordiamo che la mancata dotazione di DPI può mettere a rischio l’Operatore Sanitario di probabile contagionei casi in cui un paziente diventi positivo. La dotazione dei DPI e la corretta procedura, limitano il contagio e l’ eventuale diffusione.

Qualora quanto previsto dalla normativa vigente (art. 2087 C.C. D.Lgs. 81/08) e dalla circolare del Ministero della Salute, l’Azienda non provveda a disporre dei Dispositivi di Protezione Individuale, il lavoratore è tenuto a farlo presente per iscritto in primis al preposto, se quest’ultimo non provvede ci si deve rivolgere al Dirigente Sitra/Ditro o al Servizio di Prevenzione e Protezione o alla Direzione Sanitaria.

La redazione CoinaNews

 

Fonti:

Wired.it

PubMed.org

 

Image:

esanum.it