Il mobbing nel personale sanitario e le sue conseguenze parte 1

La tutela della salute dei lavoratori è una delle principali finalità perseguite con la realizzazione dei sistemi di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro nei Decreti Legislativi n. 626/94, 242/96, 494/96 e 81/2008.

Se il concetto di salute non si connota più esclusivamente come assenza di malattia, bensì come benessere completo che concerne anche la salute psicologica e la vita sociale del soggetto, il mobbing rientra a pieno titolo tra i fattori di rischio per la salute del lavoratore nella sua connotazione di rischio psico-sociale. Non è certo una novità che all’interno di aziende pubbliche e private si consumino atti persecutori che spesso non vengono alla luce, con conseguenze devastanti per il lavoratore.

Cosa è innanzitutto il mobbing? quali sono gli elementi che lo definiscono? e soprattutto che cosa fare e come attivarsi?

Il mobbing è qualcosa che riguarda e coinvolge pesantemente gli operatori sanitari, che sono vittime o assistono a fenomeni di mobbing.

Il mobbing è una forma di violenza fisica o psicologica perpetrata sul luogo di lavoro determinata da una specifica strategia in genere mirata ad emarginare progressivamente un individuo o comunque a svalutarlo e denigralo. Tale strategia può essere messa in atto dai vertici aziendali (mobbing verticale) oppure può essere iniziativa di gruppi di colleghi o singoli colleghi (mobbing orizzontale). In entrambi i casi le vessazioni, se continuative nel tempo, possono determinare problemi di carattere psicologico e/o fisico nella vittima designata e, a livello aziendale, richiesta di trasferimento di reparto, diminuzione della performance lavorativa e finanche richiesta di licenziamento.

Il mobbing, in quanto fenomeno sociale complesso, è ascrivibile a molti fattori che fanno riferimento sia all’organizzazione del lavoro, sia alle caratteristiche del mobber, che a quelle del mobbizzato.

Leyman individua tra gli ambienti lavorativi più favorevoli al verificarsi di situazioni mobbizzanti proprio gli ospedali, perché sono organizzazioni lavorative in cui si esplicitano tre elementi: il controllo, la gerarchia e il consenso.

Per quanto riguarda la gerarchia, condizioni organizzative precarie e sistemi gerarchici complessi costituiscono terreno fertile del mobbing. Le condizioni di lavoro dei professionisti sanitari sono paradigmatici di queste situazioni: in ospedale sono sottoposti a due linee gerarchiche distinte (da una parte quella medica, responsabile delle decisioni terapeutiche), dall’altra quella infermieristica (caposala, capo area) più direttamente responsabile della qualità assistenziale.

Il mobbing può quindi essere esercitato da più categorie di superiori e per motivi diversi. Inoltre non sempre le decisioni prese dalle gerarchie mediche e infermieristiche sono tra loro congruenti o attuabili nel contesto, ovvero realizzabili. Ciò causa disorientamento, inevitabili incertezze cui spesso si associano situazioni di forte appesantimento dei compiti derivante dalla mancanza di personale sufficiente e da criteri organizzativi poco ottimali.

Per quanto riguarda il controllo, esso può essere esercitato da un’organizzazione con vari strumenti. Si può effettuare direttamente sul dipendente oppure indirettamente controllandone i risultati della prestazione. Una forma di controllo, peraltro piuttosto diffusa, tende alla standardizzazione dei comportamenti mediante la promulgazione di regole scritte e/o procedure e protocolli.

Questo è naturalmente un necessario corollario per l’ottimizzazione della qualità del servizio, ma le conseguenze dipendono dal modo i cui esso viene esercitato. Un’altra forma di controllo è quella esercitata sulla comunicazione, quando ad es. viene mesa in atto una rigida separazione tra una oligarchia che sa le cose e impartisce comandi tenendo all’oscuro gli altri del processo organizzativo. Con questa strategia, al gruppo sfuggono le ragioni di determinate decisioni e qualsiasi richiesta di spiegazione può venire tacciata di disobbedienza. Un’altra strategia di controllo è quella esercitata sull’ambiente fisico dei lavoratori, ad esempio sapendo/chiedendo sempre dove stanno e cosa stanno facendo, a prescindere da come lo stanno facendo.

Per quanto riguarda il consenso, occorre accennare alle dinamiche che si realizzano nei gruppi di lavoro e alla quantità di legami che ne possono nascere. La maggiore esposizione potenziale al mobbing deriva sia dalla elevate interazioni nel gruppo, tipico nelle organizzazioni sanitarie, sia, all’opposto dalla possibilità di venire esclusi proprio da quei legami che si formano, perchè ritenuti lontani dagli standard del gruppo e quindi impossibilitati dal riceverne il consenso.

Nel prossimo articolo [CLICCA] definiremo le situazioni attraverso le quali viene attuato il mobbing e quindi come riconoscerlo e cosa fare per difendersi.

La Redazione CoinaNews
SB

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