Richiesta di adeguamento dei Buoni Pasto per i Lavoratori Sanitari: Richiesta del COINA alla Regione Lazio

Equità tra i professionisti sanitari, seppur con incarichi e mansioni differenti, nel rispetto naturalmente di ogni singolo ruolo, ma soprattutto tutela della qualità del lavoro quotidiano, al fine di creare le condizioni migliori possibili per valorizzare le elevate competenze messe in gioco e finalizzate alla salvaguardia della salute del malato, senza dimenticare il sacrosanto rispetto dei diritti basilari finalizzati a proteggere la dignità psico-fisica del professionista stesso: sono questi alcuni dei capisaldi delle battaglie di sindacati come il nostro, abituati a guardare negli occhi ogni giorno gli operatori sanitari, ad ascoltare e a vivere i loro problemi e le loro necessità.

Una delle questioni che da tempo ci sta a cuore è quella dei buoni pasto, in particolare quelli dei professionisti turnisti. Da mesi solleviamo la problematica relativa ad una adeguamento indispensabile dei buoni pasto legato all’aumento del costo della vita, rispetto al quale, sia ben chiaro, nel nostro sistema sanitario non c’è ancora stato una indispensabile evoluzione  delle retribuzioni.

Con il pragmatismo che ci contraddistingue, il COINA ha inviato una lettera ufficiale alle massime cariche della Regione Lazio, sollevando una questione di vitale importanza per i lavoratori del settore sanitario, in particolare quelli turnisti: l’adeguamento del valore dei buoni pasto.

Il documento, indirizzato al Presidente della Regione Lazio Dott. Francesco Rocca, all’Assessore al Bilancio, Programmazione economica Dott. Giancarlo Righini, e al Direttore della Salute e Integrazione Socio-Sanitaria Dott. Andrea Urbani, espone con chiarezza la richiesta del sindacato di aumentare il valore dei buoni pasto da €5,16 a €7. Questa cifra non è arbitraria ma si basa su un’attenta valutazione delle necessità dei lavoratori, nonché sulle precedenti determinazioni regionali che hanno già adottato tale standard per altri dipendenti regionali attraverso la convenzione Consip “Buoni Pasto 9”.

Il COINA, mette in luce come tale adeguamento non solo andrebbe a mitigare gli effetti dell’inflazione, ma rappresenterebbe anche un riconoscimento del valore e dell’impegno costante dei professionisti sanitari, i quali continuano a operare sotto una pressione immensa dovuta alla persistente emergenza sanitaria.

Un aspetto cruciale sottolineato nella lettera riguarda le disparità create all’interno della regione dall’adozione autonoma di valori diversi per i buoni pasto da parte di alcune Aziende Sanitarie, una situazione che mina la coesione e l’equità tra i lavoratori del settore.

La richiesta di COINA si appoggia non solo su solidi precedenti ma anche su una valutazione realistica dei benefici fiscali connessi all’uso dei buoni pasto elettronici, proponendo un’azione che sarebbe sostenibile per l’amministrazione e di significativo impatto positivo sul benessere dei lavoratori.

Il sindacato attende ora una risposta da parte delle autorità regionali.

La Redazione CoinaNews