Prima giornata di trattative CCNL Sanità 2022-2024, il Presidente dell’Aran Naddeo chiarisce: «Il contratto non ha certo la bacchetta magica per risolvere la carenza di professionisti sanitari»

Le prime parole di Antonio Naddeo, Presidente dell’Aran, all’apertura delle trattative per il nuovo contratto della sanità 2022-2024, mettono in chiaro una verità che sindacati come il nostro hanno da sempre evidenziato agli occhi dei propri iscritti e della collettività.

Se si parla di indispensabile necessità di miglioramento delle condizioni psico-fisiche dei professionisti della sanità sul luogo di lavoro, legate alla risoluzione delle carenze di organico, il contratto in se stesso può ben poco, dal momento che alla base ci sono delle priorità organizzative che il contratto in se stesso non può certo gestire. Della serie se Governo e Regioni fin qui hanno fatto ben poco, dal contratto non ci si attendano miracoli.

Insomma, il senso di tutto questo è uno solo: rimaniamo saldamente con i piedi per terra. Accanto alle risorse, che come noto sono limitate, il contratto non ha certo la bacchetta magica per restituire agli infermieri e agli altri professionisti sanitari la serenità perduta. Naddeo si riferisce chiaramente alla mancanza di personale. Su quella un contratto della sanità non può certo intervenire. Su questo capitolo è la politica che deve agire per arginare la fuga di personale e restituire appeal alla professione.

Tuttavia se qualcosa il contratto può fare riguardo alle condizioni di lavoro, come sempre tutto è legato al “fattore dei numeri”.

«Riguardo alle condizioni di lavoro  c’è senz’altro margine di miglioramento attraverso alcuni istituti del contratto su cui ci sono indicazioni nell’atto di indirizzo ma che andranno verificate in termini di impatto finanziario, poiché ricordo che, con il previsto 5,78% di aumento, dobbiamo fare fronte sia agli incrementi stipendiali sia agli incrementi delle varie indennità che ci sono in questo Ccnl e poi valutare la possibilità di finanziare il miglioramento delle condizioni lavorative.

Tutto questo sarà ovviamente deciso nel corso delle trattative. I sindacati hanno poi lamentato la scarsità di risorse previste per il rinnovo, però, ricordo a tutti, che compito dell’Aran è fare i contratti nell’ambito del quadro di riferimento finanziario ricevuto e nel perimetro normativo dell’atto di indirizzo».

La Redazione CoinaNews